Dubbio patologico
ll dubbio patologico è un disturbo che fa parte dell’area ossessiva e si specifica nella presenza di dubbi assillanti e ricorrenti a cui la persona non riesce a non pensare né a darsi una risposta esauriente e soddisfacente, che lo bloccano e immobilizzano nell’azione.
In modo particolare, si tratta di domande che potremmo definire “indecidibili” nel senso che non hanno un’univoca risposta possibile e incontrovertibile (es. “come andrà l’esame?”, “che penseranno di me?”, “potrei tornare a stare di nuovo male?”, “mi avrà detto la verità?”), ma che vengono trattate dalla persona come se fossero domande “razionali” a cui si può trovare una risposta con lo studio e la ricerca di informazioni.

Dismorfobia
Il disturbo è caratterizzato da una eccessiva preoccupazione per uno o più difetti corporei. Questi difetti possono essere minimi o totalmente assenti ma vengono comunque percepiti come profondamente disturbanti. Chi soffre di questo disturbo si definisce spesso brutto, anormale o deforme e la percezione di questi difetti è fonte di vergogna e disagio profondi.
Il disagio riduce significativamente la qualità di vita e il funzionamento socio-relazionale di questi pazienti.
Il disturbo da dismorfismo corporeo può interessare qualsiasi parte del corpo anche se la maggior parte delle preoccupazioni si concentra su alcune caratteristiche del volto: capelli, naso, pelle, occhi, denti, labbra.
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CAPELLI
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NASO
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PELLE
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OCCHI
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DENTI
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LABBRA
A queste preoccupazioni si associano frequentemente comportamenti compulsivi che hanno lo scopo di ridurre, anche se solo temporaneamente, il senso di disagio e di angoscia. Alcuni dei sintomi comportamentali del disturbo da dismorfismo corporeo sono:
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guardarsi continuamente allo specchio oppure evitare completamente gli specchi
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usare strategie per camuffare i presunti difetti fisici come l’uso eccessivo di cosmetici o coprendoli con vestiti o accessori (es. occhiali da sole)
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evitare situazioni sociali e isolarsi in casa
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chiedere continue rassicurazioni rispetto ai propri difetti fisici
Tricotillomania
La tricotillomania può interessare qualsiasi parte del corpo dove siano presenti capelli o peli. Anche se raro, il disturbo può interessare anche altre parti del corpo come la zona pubica, le braccia, il collo e le gambe etc. In genere chi soffre di tricotillomania usa le proprie unghie, delle pinzette o altri strumenti per rimuovere i peli del proprio corpo. Nei casi più gravi la tricotillomania può portare ad una permanente perdita di peli o a danni alla pelle.
Spesso, ma non sempre, gli episodi compulsivi sono preceduti da un alto livello di tensione interna. Il comportamento compulsivo è messo in atto in solitudine, a volte mentre si guarda la televisione, mentre si legge o si parla al telefono o si è alla guida.


Ipocondria
Che cos'è l'ipocondria?
L’ipocondria è la paura delle malattie o fobia delle malattie, un disturbo caratterizzato dall’interpretazione erronea di segni e sintomi fisici innocui come segnali di una grave patologia, senza che un’adeguata valutazione medica giustifichi tali timori.
La persona ipocondriaca sperimenta un forte disagio perché vive nella paura di ammalarsi oppure nella paura di avere malattie gravi o di morire.
L’ipocondriaco si preoccupa sia delle normali funzioni corporee (quali il battito cardiaco, la peristalsi o la sudorazione) sia delle alterazioni fisiche di lieve entità (come ad esempio il raffreddore o un colpo di tosse), è molto attento a ogni piccolo cambiamento somatico e tiene costantemente sotto controllo il proprio fisico, cercando di continuo in maniera attiva la presenza di eventuali segni di malattia.

Il paziente ipocondriaco non riconosce la natura psicologica del suo disturbo e persevera nel cercare una spiegazione medica al suo disagio. Il timore di sviluppare una patologia medica rivela pertanto un grande senso di vulnerabilità, che sarà il target delle psicoterapia.

Per questo motivo chi soffre di ipocondria chiede di frequente ripetuti test diagnostici e visite mediche, diventando ospite abituale di ambulatori e servizi di pronto soccorso. L’esito favorevole delle indagini non riduce, tuttavia, la sua preoccupazione e non riesce a rassicurarla. Infatti l’ipocondriaco nutre la ferma convinzione che i medici con cui è venuto in contatto non siano stati in grado di capire la vera natura del suo problema e quindi di fornire una soluzione adeguata.
